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      Ma poi, dopo qualche anno, quando l'hanno imparata a proprie spese, e con dura esperienza, essi s'imaginano di averla inventata loro, e sentenziano che il maestro è un imbecille.
      IL BACCELLIERE. O un furfante, forse! Avvegnachè, dove trovare un maestro che ci dica in faccia il vero? Ciascuno l'aumenta o lo diminuisce, ora con sapiente sussiego, ora con dolce gravita, come s'usa coi fanciulli ingenui.
      MEFISTOFELE. A dire il vero, per imparare una sola età è adatta; quanto all'insegnare, m'accorgo che fin d'ora voi vi credete da tanto. Molte lune e alcuni soli furono sufficienti per procacciarvi la più ampia esperienza.
      IL BACCELLIERE. L'esperienza? Fumo e schiuma! E chi non si crede nato un genio? Dite che tutto quanto non si è mai saputo non vale la pena di essere imparato.
      MEFISTOFELE (dopo una pausa). Questa è pure da un pezzo la mia opinione. Io ero un pazzo; ed ora mi pare di essere uno sciocco, un imbecille.
      IL BACCELLIERE. Ne godo! Finalmente sento parlare ragionevolmente. Questo vecchio è il primo in cui io trovi del buon senso!
      MEFISTOFELE. Io era in cerca di tesori nascosti, e non ho cavato dal suolo che orribili carboni.
      IL BACCELLIERE. Confessate che la vostra testa calva non vale guari meglio di quei vuoti teschi che sono là.
      MEFISTOFELE (con accento cordiale). Tu al certo non sai, o amico, quanto tu sii malcreato.
      IL BACCELLIERE. Essere cortese, in tedesco equivale a mentire.
      MEFISTOFELE (spingendo la sua seggiola a rotelle sino al proscenio e rivolgendosi alla platea). Qui mi si toglie l'aria e la luce; vi sarà bene qualcuno di voi che vorrà ospitarmi, non è vero?


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Faust
di Johann Wolfgang Goethe
pagine 358