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      HOMUNCULUS. Lo credo io. Tu nato al nord, cresciuto fra le nebbie di altra età, nel gretto ambiente della cavalleria e del monachismo, come potresti avere acuto lo sguardo? Il tuo posto è fra le tenebre. (Si guarda intorno.) Una massa di pietra nera, muffita, ributtante, una volta ad arco acuto e basso!... Svegliandosi, costui ritroverà nuovi motivi di angustia, egli è capace di rimanere morto sul posto. Sognava vivaci sorgenti in fondo ai boschi, cigni, nude beltà, - sogni pieni di presentimenti! Ed ora come potrebbe avvezzarsi a questo luogo! Io, di così facile accontentatura, mi vi posso appena vedere. Coraggio! entriamo in campagna con lui!
      MEFISTOFELE. La spedizione mi alletta.
      HOMUNCULUS. Guida il guerriero al combattimento, la donzella alla danza; così tutto s'accomoda. Or che ci penso, viene appunto la classica notte di Valpurga; e non poteva darsi niente di meglio per trasportarlo nel suo elemento.
      MEFISTOFELE. Non intesi mai a parlare di questo.
      HOMUNCULUS. E come avrebbe potuto giungere ai vostri orecchi! Voi altri non conoscete che fantasimi romantici; un vero fantasma deve essere classico.
      MEFISTOFELE. Da qual parte si va? Sento già ripugnanza pe' miei vecchi colleghi.
      HOMUNCULUS. La tua regione prediletta, o Satana, è al nord-ovest, ma questa volta è verso il sud-est che noi facciamo vela. In una vasta pianura scorre liberamente il Peneo, per seni umidi e silenziosi, circondati da cespugli e boscaglie; la pianura si stende sino ai primi dirupi dei monti sulla cui cima sorge Farsaglia antica e moderna.


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Faust
di Johann Wolfgang Goethe
pagine 358

   





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