Pagina (209/358)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Cerca di spiegarti una buona volta: utile al buono come al cattivo; per quello un bersaglio dove lancia stoccate nel suo ascetismo, per questo un compagno di follie, per tutti lo zimbello della divinità.
      PRIMO GRIFONE (gracchiando). Costui mi dispiace.
      SECONDO GRIFONE (gracchiando più forte). Che cosa vuole egli da noi?
      TUTTI E DUE. Il brutto ceffo non ha nulla da fare qui.
      MEFISTOFELE (brutalmente). Credi tu forse che le ugne del convitato non graffino al pari dei vostri aguzzi artigli! Provate un po'!
      LA SFINGE (con dolcezza). Puoi restare, ma fra poco cercherai tu stesso di fuggire la nostra compagnia. Nel tuo paese ti trovi a tuo bell'agio, e qui, se non erro, provi un certo fastidio.
      MEFISTOFELE. Veduta dall'alto la tua ciera è assai piacevole; ma se guardo dal basso, la bestia mi fa orrore.
      LA SFINGE. Ipocrita, tu vieni qui per tua penitenza; perché le nostre zampe sono sane; ed il tuo piede da cavallo dall'unghia dura, non è a suo posto nella nostra compagnia.
      (Le Sirene cominciano un preludio dall'alto).
      MEFISTOFELE. Quali uccelli sono questi che svolazzano fra i rami dei pioppi dalla parte del fiume?
      LA SFINGE. Sta in guardia! quelle canzoni hanno già vinto i più valorosi.
      LE SIRENE. Oh! perché oblivïosiRistarvi qui, fra tanti
      Mostri abbietti, schifosi?
      Queste voci amorose,
      Questi udir non vi gravi,
      Nostri accenti amorosi;
      E questi sì soaviVi dilettino almeno
      Teneri accordi di che l'aere è pieno
      Ecco a voi presso viene
      Il coro delle armoniche sirene.
      LE SFINGI (deridendole colla stessa melodia).


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Faust
di Johann Wolfgang Goethe
pagine 358

   





Le Sirene