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      Da umana voce. - In lor lascive tresche
      Pajon scherzare, mescersi le ondate,
      Mentre che l'aura intorno intorno pregna
      Di balsamici odor lene susurra.
      LE NINFE (a Faust).
      Tuffati in seno all'onda;
      Del chiaro e fresco umor
      La quiete alma e gioconda
      Ritempri il mesto cor.
      Il cristallino argento
      Ridarti sol potrà
      La calma - ed il contento
      Che l'alma - più non ha.
      Vieni, e fia nostro vantoDare al tuo duol mercé;
      Per te sciorremo il canto;
      Aliterem per te.
      FAUST. Sì, son desto! - Continuate a danzarmi intorno, deliziose immagini, care creazioni dei miei occhi, sogni o memorie! Gioje ineffabili! Così fui felice altra volta!
      Attraverso i rami dolcemente agitati, l'acqua scorre silenziosa; da ogni parte sorgenti cristalline, onde d'argento invitano al bagno. Membra piene di gioventù e di vita, il mobile specchio in doppia imagine riflette agli sguardi incantati. O sogni! O gioje! Giovani fanciulle s'immergono nelle onde, lascive ed allegre, e nuotano coraggiosamente o sulle umide sabbie corrono paurose, fuggenti! - Chi può ridire le loro grida, le follie, le contese! - Queste fanciulle dovrebbero rendermi felice, io credo.
      Il mio occhio dovrebbe qui trovare le sue gioje. Sempre, sempre più lungi si slancia il mio desiderio. Il mio sguardo si spinge, acuto, nei più folti cespugli. La ricca vegetazione colle sue foglie nasconde l'alta regina: ed ecco sulle mobili onde uscire dallo scuro fogliame cigni reali, che si avanzano a nuoto, calmi nel loro procedere, dolci, amorosi, ma superbi della loro bellezza.


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Faust
di Johann Wolfgang Goethe
pagine 358

   





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