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      LE LAMIE.Ella è di sopravanzo nel nostro circolo, e non fa altro che sconcertare i nostri giuochi.
      EMPUSA (a Mefistofele). Ricevi il saluto di Empusa, tua cugina, la comare dal piede d'asino! Tu non hai che un piede di cavallo, eppure, messer cugino, salve!
      MEFISTOFELE. Credevo di non trovar qui che esseri sconosciuti, e trovo, ohimè! prossimi parenti. Gli è un vecchio libro da sfogliare. Dall'Harz all'Ellade, sempre dei cugini!
      EMPUSA. Sono disposta ad agire, e potrei trasformarmi in cento modi diversi; ma in onor vostro però, oggi ho preso la testa d'asino.
      MEFISTOFELE. Questa gente è ambiziosa del parentado. Vorrei però rinnegare la testa asinina.
      LE LAMIE. Lascia stare quella schifosa; ella rende laido e sozzo tutto ciò che sembra bello e gentile; al suo avvicinarsi, la grazia e la bellezza si disperdono.
      MEFISTOFELE. Le piccole cugine, avvenenti, affusolate, mi sono tutte sospette, e sotto le rose di quelle guance, temo qualche metamorfosi.
      LE LAMIE. Ad ogni modo, prova! Siamo in tante. Prendi, se sei fortunato al giuoco, prendi il miglior premio! Perché quei languidi sospiri? Non sei che un miserabile cascamorto; ti pavoneggi, tu fai il bello! Ora egli si mischia alla nostra schiera. Levatevi la maschera l'una dopo l'altra, e mostratevi a lui quali siete.
      MEFISTOFELE. Mi sono scelto la più bella... (Abbracciandola.) Ah! disgraziato me! Che orrida scopa! (Ne prende un'altra.) E questa!... Oh che orribile figura!
      LE LAMIE. Meriti tu dunque qualche cosa di meglio! Non crederlo.
      MEFISTOFELE. Voglio prendere la piccina.


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Faust
di Johann Wolfgang Goethe
pagine 358

   





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