Pagina (240/358)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      (Scorge Homunculus.)
      PROTEO (meravigliato). Un piccolo nano sfolgorante di luce!... Non ho mai veduto nulla di simile!...
      TALETE. Egli chiede consiglio, e sarebbe ben contento di esistere. Egli è, come me lo disse lui stesso, venuto al mondo in modo strano, e solo per metà. L'intelligenza non gli fa difetto: ciò che gli manca affatto, è il solido, il palpabile. Finora il vetro solo gli dà un po' di gravita, e non gli dispiacerebbe di prendere corpo al più presto.
      PROTEO. Vero figlio di una vergine, prima che tu deva esistere, esisti già.
      TALETE (a voce bassa). Egli mi sembra sospetto sopra un altro punto: io lo credo un ermafrodito.
      PROTEO. Egli riuscirà perciò più presto nel suo intento; in qualunque modo egli nasca, l'affare si aggiusterà. Ma ora non si tratta di deliberare. Tu devi prendere origine nel vasto mare! Là s'incomincia da piccolo, pigliando gusto nell'inghiottire i più piccoli, si cresce a poco a poco, e si prende forma per più alti destini.
      HOMUNCULUS. Qui spira una dolce brezza, il prato s'infiora, e l'olezzo mi piace.
      PROTEO. Lo credo, adorabile fanciullo, e laggiù ti piacerà maggiormente, su quella stretta lingua di terra dove le delizie dell'atmosfera sono ineffabili: là dinanzi a noi scorgesi il corteggio, che ondeggia appunto assai vicino. Venite dunque meco laggiù.
      TALETE. Io vi accompagno.
      HOMUNCULUS. L'andare degli spiriti è oltre ogni dire meraviglioso!
      (I TELCHINI di Rodi sugli ippocampi o cavalli marini tenendo in pugno il tridente di Nettuno.)
      I TELCHINI (in coro). Noi abbiamo fatto il tridente di Nettuno, col quale egli calma i flutti tempestosi.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Faust
di Johann Wolfgang Goethe
pagine 358

   





Scorge Homunculus Rodi Nettuno Nettuno