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      NEREO. Sono già scomparsi! Essi si allontanano nel vortice delle onde! Che importa a loro la profonda emozione del cuore? Oh! perché non presero me pure con essi! Ma un solo sguardo t'inebria per un anno intero.
      TALETE. Gloria! Gloria! sempre gloria! Come mi sento felice! rapito dal bello, dal vero!... Tutto è venuto dall'acqua; l'acqua conserva ogni cosa! Oceano, prestaci l'eterna tua virtù! Se tu non esalassi le nubi, se non facessi scorrere i vivi ruscelli, se non spargessi qua e là i fiumi e non formassi i torrenti, che cosa sarebbero i monti, le pianure ed il mondo? Tu, tu solo serbi la vita nella sua potenza e nella sua freschezza.
      ECO (coro di suoni che si diffondono intorno). Da te solo scaturisce la fresca e florida esistenza.
      NEREO. Essi ritornano, in lontananza, cullati dalle onde! i nostri sguardi non s'incontrano più; secondo l'ordine della festa le innumerevoli schiere s'intrecciano in ampie ghirlande. Ma io vedo ancora e sempre lo splendido trono di Galatea; esso brilla come una stella attraverso la moltitudine. Il caro oggetto splende in mezzo alla folla! Per quanto lungi egli sia, esso brilla chiaro e puro, sempre vicino e reale.
      HOMUNCULUS. In questa serena umidità, tutto ciò che io rischiaro appare bello e attraente.
      PROTEO. In questa umidità vitale, la tua lanterna splende di un magnifico splendore.
      NEREO. Qual nuovo mistero in mezzo alle falangi, si rivela ora ai miei occhi? Che è mai ciò che io vedo sfolgorare intorno alla conchiglia di madreperla, ai piedi di Galatea?


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Faust
di Johann Wolfgang Goethe
pagine 358

   





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