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      (Pausa.)
      EUFORIONE. Siete voi tutte quante svelte cervette. A nuovi giuochi veniamo ora tutti assieme! Io son cacciatore, voi la selvaggina.
      IL CORO. Vuoi tu prenderci? Non occorrono tanti sforzi; ché tutte, a dire il vero, desideriamo di abbracciar te, - te, bella creatura!
      EUFORIONE. Ma sia attraverso ai boschi, agli alberi ed alle rocce! - Il bene acquistato senza stenti, mi ripugna; quello che bisogna acquistare colla forza, quello solo mi fa contento.
      ELENA E FAUST. Oh sfrontatezza! Oh delirio! - Non vi è speranza di poterlo frenare. - Ma che è ciò? mi sembra di udire un corno minaccioso rintronare per la valle e nei boschi. - Quale accidente! quali grida!
      (Il Coro. Le giovinette una dopo l'altra entrano correndo.)
      Egli ci ha presto oltrepassate; e beffandosi sdegnosamente di noi, trascina ora qui la più selvaggia della nostra schiera.
      EUFORIONE (recandosi fra le braccia una fanciulla). Io trascino con me la bricconcella, per i miei piaceri di conquista. Quale delizia, quale gioja, stringere il suo petto ribelle, baciare quella bocca proterva! È un atto questo di forza e di volontà.
      LA FANCIULLA. Lasciami! sotto queste spoglie avvi pure coraggio e forza d'animo; la nostra volontà vale quanto la tua, non si può domarla così facilmente. - Tu mi credi dunque tua prigioniera? Tu fai dunque gran calcolo del tuo braccio! - Se mi trattieni ancora, io ti brucio, insensato, per mio diletto. (Ella divampa e fiammeggia nello spazio.) Seguimi nell'aere leggiero, sotto le stalattiti delle grotte.


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Faust
di Johann Wolfgang Goethe
pagine 358

   





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