Pagina (293/358)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Ora ecco che durante il suo corso la nube si discioglie e si agita come onda mobile e variopinta.
      Essa prende forma! oh spettacolo! oh meraviglia! oh sorpresa! Sopra cuscini dorati, inondati di luce, si agita un'immagine gigantesca, ammirabile e serena. Ben io la vedo: è Giunone, è Leda, è Elena! Oh visione celeste! Ma infelice me, ecco è svanita.
      Già l'informe massa si raccoglie a guisa di un manto di ghiaccio nel quale vedo riflettersi i bollenti affetti della mia giovinezza. Un dolce vapore sale dal colle e tiepido mi accarezza la fronte: scivola leggiero leggiero e prende forma a suo capriccio. Volto incantevole e dolce, prima gioja della mia prima giovinezza, solo bene che io rimpianga, suprema voluttà perchè ti prendi giuoco di me? Io sento tutti i tesori degli anni giovanili agitarmi il petto. Amica dell'aurora, nei tuoi dolci vapori io vedo quegli sguardi vivaci, ahimè! appena compresi e tuttavia i soli che io ricordo e che irradiino i tesori dell'anima umana coi loro vivi splendori. Come uno spirito immortale per la immensa distesa dei cieli, in una nube di fiamma e d'oro la splendida visione si dilegua portando seco la miglior parte di me.
      (Uno stivale di sette teghe entra a balzi, un altro stivale gli tiene dietro subito. Mefistofele salta in terra. Gli stivali lesti lesti si allontanano.)
      MEFISTOFELE. In fede mia, ecco che cosa intendo io per camminare! Ma, dimmi un po' qual ghiribizzo ti viene ora in mente? Tu discendi nel bel mezzo di questi orrori, in quest'abisso di pietre spalancato.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Faust
di Johann Wolfgang Goethe
pagine 358

   





Giunone Leda Elena