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      Gli uccelli dal manto variopinto arriveranno domani; io avrò cura ch'essi siano provveduti nel miglior modo. (Il carico è interamente trasportato.)
      MEFISTOFELE (a Faust). Colla fronte accigliata, con guardo cupo e melanconico, ascolti tu dunque la notizia della tua suprema felicità. L'alta saggezza è coronata, la spiaggia si è riconciliata col mare che di buon grado prende le navi dalla riva per portarle velocemente nel loro lungo cammino. Confessa dunque che da questo tuo palazzo, il tuo braccio si stende sul mondo intero. È da questo luogo che ogni cosa cominciò: qui fu costrutta la prima nave, fu scavato un piccolo fosso là ove il remo laborioso rompe oggi le profonde e spumanti acque. L'eccelso tuo senno e l'operosità dei tuoi hanno saputo conquistare la terra ed i mari. Da qui...
      FAUST. Il maledetto è qui! mi opprime. A te, essere al quale gli spedienti non fanno difetto, debbo confessarlo, ho l'anima sempre più esulcerata, mi è assolutamente impossibile di andar più oltre così! Solo a parlarne ne provo confusione e rossore. Bisognerebbe che quei due vecchi laggiù si allontanassero; vorrei quei tigli per la mia residenza; quei pochi alberi che non mi appartengono mi guastano il possesso del mondo. Vorrei, perché nulla all'ingiro m'impedisse la vista, appiccare il fuoco laggiù a quegli arbusti, e schiudermi così un vasto orizzonte per poter contemplare tutto quanto ho fatto e con un solo sguardo abbracciare il capolavoro dello spirito umano, popolando col pensiero, tutti quest'immensi dominii.


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Faust
di Johann Wolfgang Goethe
pagine 358

   





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