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      I TRE. Il vecchio signore ci ha ricevuti male; e bisogna che in compenso la festa sia magnifica.
      MEFISTOFELE (agli spettatori). Accade ora qui ciò che accadde da lunghissimo tempo: la vigna di Naboth esisteva già.
     
     
     
      Notte oscura e profonda
     
     
      LINCEO (guardiano della torre, cantando mentre sta alla vedetta). Nato per vedere, messo qui per osservare, inchiodato alla torre, il mondo mi piace. Spingo lo sguardo alla lontana, e vedo come se fossero a me vicini la luna le stelle, il bosco ed il cerbiatto. Così io vedo in tutto la magnificenza eterna, e nella stessa guisa che ciò mi piacque, ciò mi piace sempre. O fortunate pupille, tutto ciò che vedeste, qualunque cosa essa sia, è però magnifico. (Pausa.)
      Non è solo per il mio diletto che mi collocarono in questo luogo così elevato. Quale orribile spavento mi minaccia dal seno di questo mondo di tenebre! Vedo lampi fiammeggianti attraverso la doppia oscurità dei tigli; l'incendio si ravviva e divampa sempre più attizzato dal vento. Ah! la capanna brucia all'interno, essa che sorgeva umida e coperta di muschio. Si sente chiamare soccorso ma invano! Ah buoni vecchi, che un tempo vegliavano vicino al fuoco con tanta cura alimentato e custodito, diventano ora preda dell'incendio! Qual orribile caso! la fiamma divampa, il cupo mucchio di muschio non è più che un braciere di porpora. Possa almeno quella brava gente salvarsi da quell'inferno incandescente e furioso! Vivi lampi s'accendono, fra i cespugli, fra il fogliame; i rami secchi che ardono scintillando, si accendono in un batter di ciglio e vanno in cenere.


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Faust
di Johann Wolfgang Goethe
pagine 358

   





Naboth Pausa