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      PATER EXTATICUS (vagando or sulle alture, or al basso).
      Dive fiamme cocenti,
      D'amor vincoli ardenti,
      Doglia atroce che il petto ange e martira
      Anelante a quel Dio e che a sè mi tira!
      O folgori, o catene, o lance, o straliMe colpite!
      Me stringete!
      Me ferite!
      Me pungete!
      Ma di colpi e di punte aspri e mortali,
      Così che il periglioso
      Fral nella tomba alfine abbia riposo:
      né altro resti di me, che il dio fulgore
      Ove s'imperna l'eternale amore!
      PATER PROFUNDUS (da una regione al basso). Come la rocca eterna che passa sul profondo abisso, come l'onda che all'onda si mesce nell'orribile inondazione, come la magnifica quercia che si solleva repentinamente nell'aria per forza arcana, così l'amore possente, che tutto informa e nutre, al cielo ci guida. Odo un immenso e selvaggio fragore intorno come se le foreste e gli enormi massi di granito a somiglianza dell'oceano, vagassero per il cielo!
      In mezzo allo strepito si avanza la piena degli agitati flutti per fecondare gli aperti campi. La cascata che di balza in balza si frange spumeggiando, e la divina folgore che percorre lo spazio e purifica l'atmosfera dei pesanti vapori che ci velavano il giorno, che cosa sono essi se non messaggeri d'amore? Essi annunziano a tutti questi forza profonda che sempre operosa, abbraccia l'universo. Oh! arda ella dunque nel mio seno dove il mio spirito, triste, inquieto e gelido soffre e si accascia, imprigionato nella chiostra dei sensi e oppresso dalle catene della terra! Oh Signore, dà pace ai miei pensieri! ed a questo cuore che geme risplenda la sospirata tua luce!


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Faust
di Johann Wolfgang Goethe
pagine 358

   





Dio