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      Ne vedo una in mezzo coronata di astri fulgidissimi. È la regina dell'impero, il mio cor ben l'indovina a quel vivido raggio. O immacolata Donna dell'universo, sotto la stellata volta del cielo, lasciami leggere nella luce del cielo infuocato il tuo divino mistero, o Madre dell'Eterno Vero.
      Consacra l'austera tenerezza che agita ed illumina i più gelidi cori e li trascina dinanzi a te nell'estasi e nella preghiera. Quando regni nel nostro seno il nostro coraggio è indomabile. Alla tua voce, o Dea, ineffabile, la nostra collera si addormenta repentinamente come l'onda sulla sabbia. Vergine, nel tuo seno prese stanza l'Onnipotente, egli scelse te fra tutte per un tanto onore! Prima di te sulle stellate sfere non vedi altri che Dio. - Intorno a lei s'aggirano senza posa, per onorarla, vaghe fiammelle: sono anime penitenti spiranti l'odorosa aura che parte da lei, e che intente ed assorte nelle belle pupille chiedono umilmente grazia e salute.
      Regina di purità! Vergine immacolata e santa, tu puoi lasciare senza tema venire vicino a te le peccatrici che ti si accostano con amore e fede! Cedendo alle prave voglie scorsero i loro giorni nel piacere; nessuno può resistere da sé al seducente invito della soave voluttà; l'umano desiderio corre ahimè troppo facilmente il lubrico pendìo. Uno sguardo od un sorriso sfavillante sul viso di una vaga donna lega ed incatena l'uomo; e tosto l'ebbro suo cuore arde alla vampa di lascivo amore. (Mater Gloriosa si aggira per l'atmosfera.)
      CORO DI PENITENTI. Dall'alto empireo


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Faust
di Johann Wolfgang Goethe
pagine 358

   





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