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      Tuttavia, queste difficoltà, o per parlare più esattamente, questa supposta impossibilità, non ci deve impedire di fare tutti i nostri sforzi per spingerci quanto più sia possibile avanti. Noi terremo a mente i modi con cui gli uomini eletti hanno allargato il campo delle scienze; noi lascieremo in disparte le strade fallaci nelle quali si sono smarriti, trascinandosi dietro, spesso durante parecchi secoli, un numero immenso di imitatori, fino al giorno in cui vennero nuovi esperimenti a ricondurre gli osservatori nella retta via.
      Nissuno vorrà negare che l'esperienza non abbia e non debba avere la massima azione su tutto ciò che l'uomo intraprende, e particolarmente riguardo alla storia naturale, di cui qui più specialmente si tratta: nello stesso modo non si può negare che l'intelligenza, la quale comprende, compare, coordina e perfeziona l'esperienza, non abbia una forza indipendente e in qualche modo creatrice. Ma quale è il miglior metodo dello sperimentare? Come trar partito dei tentativi e aumentare le nostre forze adoperandoli? Ecco ciò che è, e deve essere quasi universalmente ignorato.
      Quando l'attenzione di un uomo che abbia buone condizioni e acume di sensi è attratta su certi oggetti, da quel punto egli è tratto ad osservare, e può far ciò con buon effetto.
      Sovente ho potuto riconoscere questo fatto da che mi occupo con ardore di ottica e di cromatica. Ho l'abitudine, come suole accadere, di parlare dell'argomento che mi attrae in quel punto con delle persone estranee a una tale scienza.


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Principi di filosofia zoologica e anatomia comparata
di Johann Wolfgang Goethe
Editore Perino Roma
1885 pagine 87