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      Non si poteva andar d'accordo sulla terminologia; i dotti, i cavallerizzi, i cacciatori, i macellai, ecc. adoperavano denominazioni differenti.
      Nissuno credeva alla possibilità di un punto di convegno, intorno al quale si potessero raccoglier quegli oggetti, o di un punto di vista comune secondo il quale si potessero considerare.
      In questa scienza, come nelle altre, le spiegazioni non erano state sottomesse a una critica sufficientemente illuminata. Taluni non facevano altro che badare servilmente al fatto materiale, altri si andavano sempre allontanando dalla vera idea di un essere vivente ricorrendo alle cause finali. Le idee religiose erano un ostacolo del medesimo genere, perchè si voleva che ogni cosa fosse rivolta alla maggior gloria di Dio. Così si andava divagando in speculazioni vuote di senso sulla anima degli animali, ecc.
      È già necessario un immenso lavoro per studiare la Anatomia dell'uomo fin ai suoi minuti particolari; d'altra parte quello studio si comprendeva nello studio della medicina, e pochi dotti lo coltivavano in un modo esclusivo. Era anche più piccolo il numero di quelli che fossero forniti di un ardore bastante, come di tempo, di ricchezza e di mezzi materiali quali si richiedono per chi voglia intraprendere lavori importanti e continuati nella Anatomia Comparata.
     
     
     
      II.
      Della necessità di stabilire un tipo per agevolarelo studio della Anatomia Comparata.
     
      È tanto evidente l'analogia degli animali fra loro e degli animali coll'uomo che essa è stata universalmente riconosciuta; ma in certi casi particolari riesce malagevole l'afferrarla, e sovente è stata disconosciuta e anche formalmente negata.


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Principi di filosofia zoologica e anatomia comparata
di Johann Wolfgang Goethe
Editore Perino Roma
1885 pagine 87

   





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