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      Ma pure badando costantemente a ciò che è costante, noi dobbiamo far variare le nostre idee quando si tratta di organi variabili, per poter tener dietro abilmente al tipo in tutte le sue metamorfosi, e non lasciarci mai sfuggire questo Proteo mutevole sempre.
      Se ci si domanda quali siano le circostanze che determinano una destinazione tanto variabile, noi risponderemo che i modificatori esterni operano sull'organismo, il quale si adatta alla loro azione. Da ciò proviene la sua perfezione interna, e l'armonia che presenta l'esterno col mondo oggettivo.
      Per far toccare con mano in qualche modo il perfetto pareggio che havvi fra le addizioni e le sottrazioni della natura, vogliamo riferire qui alcuni esempi. I serpenti hanno un posto elevatissimo fra gli esseri organizzati; hanno un capo distinto, fornito di un organo appendicolare perfetto, vale a dire di una mascella riunita sulla linea mediana; ma il loro corpo si prolunga, per così dire, indefinitamente, perchè in essi non vi è adoperata nè materia nè forza per gli organi accessorii. Appena questi appaiono nella lucertola, la quale tuttavia non ha che gambe e braccia cortissime, questo allungamento indefinito del tronco si ferma e il corpo si accorcia. Lo sviluppo dei membri posteriori della rana riduce il suo corpo a una lunghezza proporzionale piccolissima, e il corpo difforme del rospo si allarga in virtù della medesima legge.
      Ora si tratta di sapere fino a qual punto si possa tener dietro a questo principio lungo tutta la serie delle classi, dei generi e delle specie, per acquistare la certezza della sua generalità, e applicarlo quindi allo studio esatto e minuzioso dei particolari.


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Principi di filosofia zoologica e anatomia comparata
di Johann Wolfgang Goethe
Editore Perino Roma
1885 pagine 87

   





Proteo