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      Lo scheletro evidentemente è l'impalcatura che determina la forma degli animali. Il conoscimento dello scheletro agevola il conoscimento di tutte le altre parti, certo vi sarebbe qui molto da discutere; converrebbe cercare in qual modo siasi dato opera fino ad oggi allo studio della osteologia umana; avremmo pur qualche cosa da dire intorno alle partes proprias et improprias ma per ora ci limiteremo ad alcuni laconici aforismi.
      Vogliamo prima di tutto asserire, senza paura di smentita, che le divisioni dello scheletro umano sono puramente arbitrarie. Gli autori non si accordano intorno al numero delle ossa che compongono ogni regione, e ciascuno di essi le descrisse e le classificò a suo modo. Dopo bisognerebbe mettere in chiaro il punto al quale hanno portato l'osteologia generale dei mammiferi i lavori moltiplicati degli anatomici. Il giudizio di Camper intorno ai principali scritti di osteologia comparata, agevolerebbe singolarmente così fatte ricerche.
      In generale si verrebbe a concludere che la mancanza di un tipo e delle sue divisioni fu causa di grandissima confusione nella osteologia comparata. Coiter, Duverney Daubenton e altri, sovente scambiarono un organo per un altro; è questo un errore che non si può scansare in qualsiasi scienza, ed è perdonabilissimo in questa.
      Si erano radicate delle idee molto ristrette; non si voleva che l'uomo avesse un osso intermascellare superiore, e ciò per avere un carattere differenziale di più fra l'uomo e la scimmia. Non s'accorgevano che il negare in un modo indiretto l'esistenza di un tipo, era un discendere da quel punto di vista elevato dove era d'uopo collocarsi.


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Principi di filosofia zoologica e anatomia comparata
di Johann Wolfgang Goethe
Editore Perino Roma
1885 pagine 87

   





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