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      Femur, patella.
      Tibia, fibula.
      Tarsus.
      Metatarsus.
      Digiti.
      Ossa interiora:
      Os hyoïdes.
      Carlilagines, plus vel minus ossificatae.
     
     
      VII.
      Del metodo con cui si devono descriverele ossa isolatamente.
     
      RISPOSTA A DUE QUESITI.
     
      1°. Troviamo noi in tutti gli animali le ossa che abbiamo menzionato nel tipo?
      2°. In qual modo riconoscere la loro identità?
     
      DIFFICOLTÀ.
     
      L'osteogenia varia,
      a) per estensione o per ristringimento,
      b) per la saldatura delle ossa,
      c) nei limiti di ciaschedun osso,
      d) nel loro numero,
      e) nella loro grandezza,
      f) nella loro forma, che è:
      semplice o composta,
      raccolta od espansa,
      strettamente sufficiente, o esuberante,
      perfetta, ma isolata, o saldata e atrofizzata.
     
      VANTAGGI.
      L'osteogenia è costante,
      a) in ciò che uno stesso osso è sempre allo stesso posto,
      b) in ciò che esso ha sempre il medesimo ufficio.
      Il primo quesito si può adunque risolvere affermativamente, tenendo conto delle difficoltà e delle condizioni sovra esposte.
      Il secondo quesito è suscettivo di soluzione, se noi sappiamo trar partito dei nostri vantaggi. Pertanto conviene procedere nel seguente modo;
      1°. Cercare ciaschedun osso al posto che deve occupare.
      2°. Il suo posto ci farà sapere quale sia il suo ufficio.
      3°. Determinare la forma che può e deve avere in generale per compiere questo ufficio.
      4°. Dedurre le deviazioni di forma possibili dalla osservazione e dalla idea che ce ne siamo fatta.
      5°. Presentare per ciaschedun osso il quadro sinottico di tali deviazioni, disposte secondo un ordine che sarà sempre il medesimo.
      In tal modo, dopo di aver ritrovato le ossa che si nascondono al nostro sguardo, noi potremo affermare la legge che presiede al loro variare di forma, e agevolare il loro esame comparativo.


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Principi di filosofia zoologica e anatomia comparata
di Johann Wolfgang Goethe
Editore Perino Roma
1885 pagine 87