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      I metodi, coll'aiuto dei quali, nella moderna fase di studi anatomici, tante conquiste potevano essere fatte sul terreno della fina struttura degli organi e tessuti in generale, per ciò che riguarda il sistema nervoso, in mano di pazienti indagatori, hanno dato dei frutti, che sebbene notevoli, sono lontani dal corrispondere alla grandezza delle lacune. Nè potevano essere da tanto.
      Convinto che per muovere nuovi passi oltre il confine raggiunto coi mezzi comuni, occorresse tentare nuove vie da aprirsi con speciali mezzi, corrispondenti alla speciale e complicata struttura degli organi medesimi, nel dedicarmi allo studio anatomico del sistema nervoso centrale, fu quasi prima mia cura, quella di mettermi in traccia di metodi, che meglio di quelli sin qui conosciuti, fossero in grado di farmi allargare il campo delle indagini e di presentarmi da qualche nuovo punto di vista la struttura degli organi in questione.
      Nè i miei tentativi riuscirono infruttuosi, chè mi venne dato di trovare mezzi, i quali, per la finezza e precisione dei risultati, lasciano a grande distanza tutti quelli che anche in epoca recentissima, vennero dagli anatomici adoperati(2).
      Valendomi di tali nuovi metodi, senza punto trascurare gli altri più comunemente messi in pratica, ho potuto estendere notevolmente le conoscenze, rischiarare alcuni punti, mettere in evidenza taluni errori, ed è appunto una parte di questi miei risultati che m'accingo ad esporre in questo lavoro.
      Di fronte all'estensione delle lacune è troppo evidente, che il contributo che posso dare allo studio della fina anatomia del sistema nervoso centrale è ancora ben poca cosa; esso ha però il pregio di riguardare fatti incontestabilmente accertati.


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Sulla fina anatomia degli organi centrali del sistema nervoso
di Camillo Golgi
pagine 300