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      Alla superficie di tale strato assolutamente non esistono fibre nervose, quindi per queste tipiche cellule è esclusa la possibilità di un rapporto d'origine tra i prolungamenti protoplasmatici e le fibre nervose.
      4.° Riguardo alla direzione dei prolungamenti protoplasmatici, ho notato sopra, che in essi scorgesi una tendenza a portarsi in località ove non esistono fibre nervose; aggiungerò ora che tal fatto può far sospettare che essi piuttosto tendano a mettersi in rapporto colle cellule connettive, e in proposito si rammenti che tanto alla superficie della corteccia, quanto nelle altre regioni, dove le ramificazioni dei prolungamenti in questione hanno fine, costantemente il tessuto è formato appunto da sole cellule connettive, che sempre trovansi in strettissimo rapporto coi vasi.
      I dati quì esposti non avrebbero che un valore indiretto, se non venissero completati e spiegati da un altro dato, il quale sebbene sia in contraddizione con quanto, circa la sorte dei prolungamenti protoplasmatici, viene generalmente asserito dagli istologi, pure non esito ad esporlo, essendo io riescito mediante innumerevoli tentativi, ad ottenere preparati che della reale esistenza del fatto stesso possono fornire evidente prova.
      Intendo quì alludere alla connessione esistente tra le ultime propaggini dei prolungamenti protoplasmatici e le cellule connettive. Terreno opportuno per la dimostrazione di tal fatto è la corteccia delle circovoluzioni e specialmente la sua zona marginale, verso la superficie libera; più specialmente adatto poi è lo strato grigio dianzi accennato, che forma parte del gran piede di Ippocampo, sotto il nome di fascia dentata.


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Sulla fina anatomia degli organi centrali del sistema nervoso
di Camillo Golgi
pagine 300

   





Riguardo Ippocampo