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      Questo poi conserva la sua regolarità e levigatezza, ma assume un decorso lievamente tortuoso (forse per effetto del raggrinzamento del tessuto) e così non è raro di poterlo vedere attraversare tutto lo spessore della corteccia cerebrale e ben anco internarsi nello strato delle fibre nervose (in molti casi ho potuto seguirlo fino alla distanza di 600 ed anche 800µ); fino a tale distanza mi fu dato vederne spiccare dei filamenti. Quanto allo spessore, offre notevoli differenze; talora a partire dalla accennata tortuosità non offre rilevanti variazioni di diametro, ed arriva nello strato delle fibre nervose in forma di ben spiccato filamento; con molto maggior frequenza, invece, man mano che somministra rami laterali, con insensibile gradazione va sempre più assottigliandosi, acquistando infine una incommensurabile finezza.
      Dissi che in tutto il suo decorso, il prolungamento nervoso di tratto in tratto, a distanze abbastanza regolari, somministra dei fili laterali; relativamente a questi aggiungerò ora, che essi, con regola quasi costante, emanano ad angolo retto, e, seguendo il decorso, si vede che alla lor volta, in modo analogo al filo d'origine, somministrano rami laterali, i quali parimenti continuano a suddividersi in fili di 3.°-4.°-5.° ordine, sempre più fini, passando da ultimo, talora a grande distanza dall'origine, in filamenti di estrema finezza. Da tutte queste ramificazioni dei diversi prolungamenti nervosi risulta naturalmente un intreccio estremamente complicato, esteso in tutta la sostanza grigia.


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Sulla fina anatomia degli organi centrali del sistema nervoso
di Camillo Golgi
pagine 300