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      Verso la parte posteriore sogliono conservarsi più regolari; però approssimandosi allo splenium le due strie, nel mentre l'una dall'altra divergono, per andare a nascondersi sotto la sporgenza delle circonvoluzioni marginali, gradatamente s'appiattiscono, e tanto, da sottrarsi all'osservazione fatta ad occhio nudo. Talora la scomparsa è completa, talora invece, l'esame microscopico delle sezioni verticali successive fa riconoscere una continuazione rappresentata da un tenue velamento microscopico di sostanza grigia, con scarse cellule nervose ivi ad intervalli disseminate, lungo tutto il giro dello splenium, al disotto del quale, come dirò più innanzi, acquista un nuovo e rigoglioso sviluppo.
      Le figure 1, 2 e 3 della Tavola XXIV rappresentano su sezioni verticali, a grandezza naturale, il diverso modo di presentarsi delle strie longitudinali, in corrispondenza della metà circa del corpo calloso, ed in prossimità dello splenium.
      La sostanza grigia è, come dissi, la qualità di tessuto che nella massima estensione delle strie ha la prevalenza; devesi però aggiungere che in esse come in tutte le circonvoluzioni, la sostanza grigia è mescolata a fasci di fibre nervose. Nei rapporti di queste due parti costitutive, esistono numerose differenze ed irregolarità: è costante uno straticello di fibre decorrente in direzione longitudinale nella parte profonda della sostanza grigia e quindi situato tra questa e le fibre trasversali proprie del corpo calloso. Sono pure costanti altri fasci di fibre nervose, i quali sollevandosi dal livello dello strato profondo, s'addossano al lato interno del cordone grigio (a a nella fig.


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Sulla fina anatomia degli organi centrali del sistema nervoso
di Camillo Golgi
pagine 300

   





Tavola XXIV