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      Circa il contegno delle strie longitudinali nelle due direzioni, all'avanti e all'indietro, aggiungerò ancora che coll'esame microscopico, non sempre si può constatarne la continuazione (s'intende della parte contenente cellule nervose) lungo tutto il giro dello splenium.
      Spesso, per quanto le sezioni successive siano fatte con accuratezza e si tenga conto di tutte, se ne perde la traccia. Anche nei casi, nei quali le strie sono più pronunciate, in corrispondenza dell'estremità posteriore del corpo calloso la continuazione non è mai rappresentata più che da un sottilissimo straticello microscopico. Procedendo colle sezioni la sostanza grigia ricompare e rapidamente aumenta, per formare ben presto una lamina di notevole spessore, la quale, come vedemmo, va ad adagiarsi, assumendo il nome di fascia dentata, nella scanalatura del grande piede di Hippocampo.
      Il ricomparire della stria grigia nelle adiacenze laterali dello splenium, non accade in punto fisso: talora si verifica in corrispondenza della superficie superiore dello splenium, talora invece, soltanto ai lati della superficie inferiore di quest'ultimo. Osservo che al suo ricomparire la stria grigia non è più indipendente dal gyrus fornicatus, ma si presenta quasi un'espansione del suo strato corticale(22).
      Nel mentre la stria grigia si continua nella fascia dentata, i fasci nervosi longitudinali della superficie superiore del corpo calloso, che alla medesima stria corrispondono, vanno a confondersi collo strato bianco della substantia reticularis, di cui già studiammo la continuazioni entro il grande piede di Hippocampo.


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Sulla fina anatomia degli organi centrali del sistema nervoso
di Camillo Golgi
pagine 300

   





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