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      Henle e Merkel ammisero anch'essi l'esistenza di una membrana di rivestimento delle circonvoluzioni cerebellari, però negarono si dovesse considerare come lo strato più interno della pia e dichiararono questo modo di considerare la membrana stessa, un'illusione prodotta da ciò, che nelle sezioni le due lamine di limitante rivestenti le contrapposte superfici di due circonvoluzioni, si presentano raggrinzate ed addossate ai fasci di tessuto connettivo, che, nelle secondarie anfrattuosità degli emisferi cerebellari, soli rappresentano la pia madre. Secondo Henle e Merkel, siffatta membrana avrebbe invece una struttura analoga a quella delle diverse, così dette, membrane basali o vitree, ad esempio quella dei canalicoli oriniferi. Essi giudicarono poi assai verosimile che le coniche fibre, che partono a regolari distanze dalla membrana basale, per internarsi nel cervelletto, risultino da una riunione di finissime fibrille. Henle e Merkel rivolsero infine la loro attenzione anche sullo spazio chiaro, già menzionato da Bergmann e Schultze, che si troverebbe fra la superficie della sostanza corticale e la pretesa membrana anista, e vi avrebbero riscontrato, in mezzo alle fibre che lo attraversano, numerosi corpuscoli linfatici; perciò essi sostengono che tali spazi sono linfatici e che in essi direttamente sboccano canali perivascolari.
      Anche Obersteiner ammise l'esistenza della membrana limitante analoga a quella della retina, come pure ammise che tra esse e la corteccia cerebellare vi sia uno spazio di natura linfatica; però, in opposizione ad Henle e Merkel, egli sostenne che la membrana in discorso fa parte integrale della pia madre e non del cervelletto.


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Sulla fina anatomia degli organi centrali del sistema nervoso
di Camillo Golgi
pagine 300

   





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