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      Tale semplicissimo strato ha un riscontro in quello, parimenti costituito da puro tessuto connettivo, che sta alla periferia della corteccia cerebrale, colla differenza però che quest'ultimo offre ordinariamente un notevole spessore, mentre il primo è in proporzioni minime, essendo ridotto ad un semplice ordine di cellule sottili, applicate a piatto sulla superficie libera dello strato molecolare. In confronto del cervello, il cervelletto presenta da questo punto di vista un'altra differenza, ed è che in esso i prolungamenti cellulari dello straticello in discorso, penetrano in prevalenza perpendicolarmente nello strato grigio, che attraversano conservando un andamento regolare, in guisa da risultarne il noto aspetto di radiale striatura, mentre nel cervello i prolungamenti cellulari hanno in prevalenza direzione orizzontale, e quelli che penetrano nella corteccia, circa la direzione, non seguono leggi determinate.
      Quanto ai pretesi spazi esistenti fra il parenchima cerebellare e la così detta membrana limitante, spazi dichiarati di natura linfatica tanto da Henle e Merkel che da Obersteiner, essi evidentemente non sono altro che una conseguenza della retrazione del tessuto cerebellare prodotta dai liquidi induranti. Coi metodi d'indurimento che non danno luogo a raggrinzamento, di siffatti spazii non si scorge mai traccia. In qual modo Henle e Merkel abbiano potuto descrivere i supposti spazi come pieni di globuli linfatici, non può essere spiegato, perchè tale descrizione ha nessun fondamento di verità.


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Sulla fina anatomia degli organi centrali del sistema nervoso
di Camillo Golgi
pagine 300

   





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