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      Perchè costoro sono aristocratici fin dall'antichità, mentre voialtri siete aristocratici perchè sapete la grammatica, ed il resto... Ma voialtri, siete dei nostri, e posso pretendere da voi che mi mostriate il cammino della vita. Appartengo alla piccola borghesia, e Krulef pure, ed anche voi, che siete figlio d'un diacono...
      - Ma, permettete, disse il redattore in tono quasi supplichevole; vi nego forse il dritto di pretendere?
      Ma interessava ben poco Gvosdef di sapere ciò che negava od ammetteva il redattore; sentiva il bisogno di dirgli quello che aveva da dire, e si sentiva capace, in quel momento, di dire tutto ciò che l'aveva preoccupato e tormentato.
      - No, permettete! riprese egli, e, questa volta in un mormorio misterioso, chinandosi verso il redattore, con gli occhi animati e scintillanti. Pensate forse che è piacevole per me di lavorare ora per i compagni ai quali davo pugni in faccia in altri tempi? Mi è forse piacevole di ricevere dal signor giudice istruttore Krulef, in casa di cui ho riparato i cessi, ora sarà un anno, di ricevere -dico - quaranta copeck di mancia?... da lui, che è un uomo dello stesso grado mio?... che si chiamava Miscka lo zuccheraio... che ha ancora i denti guasti, come li aveva anche allora?...
      Qualche cosa di soffocante gli salì in gola, tacque per un momento; poi, di botto, gli sfuggì di bocca una bestemmia così oscena e così cinica che il redattore trasalì e si fece indietro. Dopo quel grido, Gvosdef si avallò, per così dire, di un tratto, come se il fuoco si fosse spento in lui.


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Il burlone - L'angoscia
di Maksim Gor'kij
Salvaore Romano Editore
1906 pagine 99

   





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