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      Per tutti gli uomini, senza eccezione!...ģ
      Appunto in quel momento, gli occhi dell'oratore si fermano sul viso di Tihon Pāvlovitsc, e, avendo scorto il suo sorriso, lanciano uno sguardo severo. Il mugnaio č pieno di confusione e retrocede, sentendo di aver torto e verso il defunto e verso quegli che ne parla.
      Il sole scotta implacabilmente, il cielo turchino guarda con profonda calma il campo dei morti e la folla č aggruppata attorno alla tomba scavata, mentre la voce triste dell'oratore risuona sempre e va dritta all'anima.
      Tihon Pāvlovitsc volge in giro la testa, osserva le faccie rattristate degli uditori, e sente che non lui soltanto, ma che tutti hanno l'animo assalito dall'angoscia.
      - ĢNoi abbiamo gettato sulle nostre menti un cumulo di preoccupazioni quotidiane ed abbiamo preso l'abitudine di vivere senz'anima, e abbiamo preso cosė bene quest'abitudine, che non ci accorgiamo nemmeno fino a qual punto siamo diventati insensibili, come fossimo tutti di legno. E gli uomini come lui ci riescono incomprensibili.ģ
      Tihon Pāvlovitsc ascolta: ĢLui, č un morto, e tutti dunque, se si deve credere a quel signore, sono anche morti, perchč hanno l'anima sepolta sotto le macerie.ģ
      ĢČ proprio cosė! dice egli a sč stesso. Č proprio cosė... Non ho forse dimenticato che ho un'anima? O mio Dio
      Tihon Pāvlovitsc sospirō ed aprė gli occhi. Un soffio di aria tiepida pregna dell'odore dell'erba inumidita dalla rugiada, dei fiori e dell'acqua stagnante del laghetto, penetrō nella stanza dalla finestra aperta sul giardino e avvolse il mugnaio immerso nelle sue meditazioni.


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Il burlone - L'angoscia
di Maksim Gor'kij
Salvaore Romano Editore
1906 pagine 99

   





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