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      - Tu hai una tosse fortissima! E intanto, perchè ce l'hai? È d'estate... fa caldo. Perchè?...
      - Ma... così! disse il maestro sedendo sulla sedia.
      Qualcosa di molto triste emanò da quelle parole. Il mugnaio provò una noia fredda a quelle parole che non dicevano nulla.
      - Ivànovna! Accendete il samovar! gridò il maestro dalla finestra.
      Si udì in breve un rumore di ferraglia in anticamera; Tihon Pàvlovitsc sapeva che quel rumore era prodotto dal tubo del samovar, ma non sapeva come incominciare la conversazione col maestro di scuola.
      L'altro taceva pure, coi sopraccigli aggrottati e la testa ostinatamente curva verso terra. Il silenzio continuò ancora per molto tempo, irritando i due.
      - Il tubo è caduto, disse Tihon Pàvlovitsc al maestro.
      Questi si alzò, e avvicinandosi alla finestra, disse:
      - Ivànovna! il tubo è caduto!
      - Lo so! Sono qui, gli rispose qualcuno brontolando.
      La caduta del tubo parve rianimare il coraggio dei due uomini, che soffocavano l'uno di fronte all'altro.
      - Ebbene, dunque... disse il maestro sfregandosi il costato sinistro. Dunque, voi volete parlare con me?
      - Perfettamente... assentì il mugnaio.
      E inclinò il capo più volte.
      - Benissimo... e indovino perchè...
      - Oh! non credo! disse Tihon Pàvlovitsc, sorridendo con fare incredulo.
      - È certo per quello che ho scritto di voi nel giornale, disse il maestro.
      Inarcò le sopracciglia, gonfiò, non si sa perchè, e con aria preoccupata, le guance, e corrugò la fronte con maggiore severità.
      - Io ho pensato appunto che eri stato tu a scrivere, esclamò il mugnaio.


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Il burlone - L'angoscia
di Maksim Gor'kij
Salvaore Romano Editore
1906 pagine 99

   





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