Pagina (77/99)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      E poi essa si era messa a parlare di Dio. Non era certo per questo che egli l'aveva invitata a seguirlo. E una sorda irritazione si accese nell'anima sua contro di lei. E parlò così con accento severo e penetrante:
      - Ciascuno deve portare quel peso che gli è destinato.... E io sono venuto qui con te per divertirmi e non per sentire dei discorsi da quaresima. Queste tue parole non mi vanno proprio. Desidero divertirmi pazzamente, all'indemoniata.... Parlo chiaro? getterò via cento rubli sonanti, ma devo acquetare l'anima mia. Mi abbisogna un uragano! Puoi aiutarmi? Sì? ti regalerò dieci rubli! Ma che sia come dico io!
      E con gli occhi subitamente accesi da una fiamma selvaggia, egli le passò una mano sul collo, e, chiusi fortemente gli occhi, scosse il capo con moto brusco.
      Essa comprese e s'infiammò a sua volta.
      Fino a quel momento, egli le era parso un uomo nullo, un padre di famiglia barbuto e assennato, anche nel peccato; ma ora si mostrava sotto un tutt'altro aspetto. E lanciando fiamme dagli occhi, essa si alzò dalla sedia, posò il fazzoletto sulla testa, e disse:
      - Dovevate dirlo subito, invece di star lì a muover la lingua in bocca senza far capire ciò che volete. State qui, tornerò fra poco. Avremo subito un suonatore di fisarmonica, e canteremo delle canzoni, e balleremo... Intanto che io vado in giro, entrate qui, e gli mostrò la camera vicina, e ordinate del thè, dell'altra acquavite e degli antipasti... Ecco, ora tracannerò un altro bicchierino!
      E fattosi portare con un fischio un altro bicchierino d'acquavite, sorrise e disparve.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Il burlone - L'angoscia
di Maksim Gor'kij
Salvaore Romano Editore
1906 pagine 99

   





Dio