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      La letteratura delle biblioteche popolari milanesi dovrà essere studiata per avere spunti «reali» sulla cultura popolare: quali libri piú letti come categoria e come autori, ecc.; pubblicazioni delle biblioteche popolari, loro carattere, tendenze ecc. Come mai una tale iniziativa solo a Milano in grande stile? Perché non a Torino o in altre grandi città? Carattere e storia del «riformismo» milanese; Università popolare, Umanitaria, ecc. Argomento molto interessante ed essenziale.
     
      Confrontare l'interessante articolo di Ettore Fabietti, Per la sistemazione delle Biblioteche Pubbliche «nazionali» e «popolari», nella «Nuova Antologia» del 1° aprile 1930.
     
     
      Le accademie. Funzione che esse hanno avuto nello sviluppo della cultura in Italia, nel cristallizzarla e nel farne una cosa da museo, lontana dalla vita nazionale-popolare (ma le accademie sono state causa o effetto? Non si sono moltiplicate forse per dare una soddisfazione parziale all'attività che non trovava sfogo nella vita pubblica ecc.?) l'Encyclopédie (ediz. del 1778) assicura che l'Italia contava allora 550 Accademie.
     
     
      Cultura italiana e francese e accademie. Un confronto delle culture italiana e francese può essere fatto confrontando l'Accademia della Crusca e l'Accademia degli Immortali. Lo studio della lingua è alla base di ambedue: ma il punto di vista della Crusca è quello del «linguaiolo», dell'uomo che si guarda continuamente la lingua. Il punto di vista francese è quello della «lingua» come concezione del mondo, come base elementare - popolare-nazionale - dell'unità della civiltà francese.


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Gli intellettuali e l'organizzazione della cultura
di Antonio Gramsci
pagine 299

   





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