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      A proposito delle ricerche linguistiche il Pareti scrive nel 1° articolo: «Assicurati della precisione dei testi trascritti e della completezza delle nostre raccolte, si potrà rielaborarli, in maniera non comune, per quanto concerne la linguistica. Poiché è ormai indispensabile non solo condurre avanti i tentativi di interpretazione, ma procedere storicamente, considerando cioè i termini lessicali ed i fenomeni fonetici nello spazio e nel tempo: distinguendo quel ch'è antico dal recente, e individuando le differenze dialettali di ogni regione. Fissata questa base storico-linguistica, sarà piú facile e sicuro sia risalire dai termini e fenomeni piú antichi, ai confronti con altre lingue che interessino per il problema delle parentele originarie; sia, all'opposto, discendere da alcune peculiarità dei dialetti etruschi nella loro ultima fase, avvicinando termini e fenomeni dialettali attuali. Altrettanto meticolosa ha da essere, naturalmente, l'indagine per sceverare i vari strati, utilizzabili storicamente, della toponomastica. Poiché, in teoria, per ogni nome, occorre rintracciare l'età e lo strato etnico a cui risale, è indispensabile che per ognuno di essi siano raccolte le piú antiche testimonianze, e registrata la forma precisa iniziale, accanto alle posteriori deformazioni. E ciò per evitare la rischiosa comparazione di termini che si possono dimostrare imparagonabili, o per reale deformità fonetica, o per impossibilità cronologica. Di tutto il materiale vagliato sarà poi opportuno redigere lessici e carte topografiche, di comoda e perspicua consultazione». Questi articoli del Pareti sono molto ben fatti e dànno un'idea perspicua delle attuali condizioni degli studi Etruschi.


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Gli intellettuali e l'organizzazione della cultura
di Antonio Gramsci
pagine 299

   





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