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      Se un bambino rompe i vetri per divertirsi e per monelleria, sia pure artificiosa, č una cosa: ma se rompe i vetri per conto dei venditori di vetro č un'altra cosa.
      Nel marzo 1932 Papini ha scritto un articolo nella «Nuova Antologia» (contro Croce) e uno sul «Corriere della Sera» sull'Edipo di A. Gide. Ho letto finora solo quest'ultimo: č raffazzonato, prolisso, pomposo e vuoto. Nel marzo devono essere nominati i nuovi Accademici che devono completare i seggi dell'Accademia d'Italia: i due articoli sono evidentemente la «tesi» e la «tesina» di laurea di G. Papini.
      Č da vedere la conferenza Carducci, alma sdegnosa, tenuta dal Papini a Forlķ per l'inaugurazione della «Settimana romagnola di poesia» e pubblicata nella «Nuova Antologia» del 1° settembre 1933. La falsitą, l'insinceritą istrionica di questa conferenza č tale da cavar gli occhi.
      Sarebbe interessante, oltre che per il Papini, fare una ricerca dell'avversione contro Roma che fu di moda in Italia fino al 1919 nel movimento vociano e futurista. Discorso del Papini Contro Roma e B. Croce; del binomio odioso per il Papini del 1913 č rimasto odioso Benedetto Croce. Da confrontare l'atteggiamento verso il Croce apertamente triviale di questo discorso sul Carducci e quello untuosamente gesuitico e cristianuccio del saggio Il Croce e la Croce.
      Papini come apprendista gesuita. L'articolo di Papini nella «Nuova Antologia» del 1° marzo 1932 (Il Croce e la Croce) mi pare dimostri che anche come gesuita il Papini non sarą mai piś che un modesto apprendista.


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Letteratura e vita nazionale
di Antonio Gramsci
pagine 573

   





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