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      Le spese sono cominciate in forma allarmante solo dopo la partenza da Roma. A Palermo specialmente ci hanno letteralmente scorticati: il trattore segnava 30 lire un pacco di: una porzione di maccheroni, ½ litro di vino, ¼ di pollo, frutta, che serviva per due pasti. Sono giunto a Ustica con 250 lire che mi sono bastate per i primi 10 giorni, poi ho avuto: 100 lire di mazzette (10 lire al giorno), le tue 500 lire e 374 lire di indennità parlamentare per i giorni dal 1° al 9 novembre. Sono cosí a posto per parecchio tempo, cioè posso prendere qualche caffè, fumare le sigarette e completare la spesagiornaliera per vitto e alloggio che oggi è di 14 lire al giorno, ma che diminuirà quando avremo organizzato la mensa collettiva. Perciò non devi preoccuparti per me: non voglio assolutamente che tu personalmente debba sacrificarti per me: se hai la possibilità, manda i tuoi aiuti a Giulia che certo ha maggiori necessità di me. Non ti ho scritto la volta passata che appena giunto a Ustica ho trovato una lettera in cui mi era assicurato che Giulia avrebbe ricevuto degli aiuti e che non doveva avere preoccupazioni in proposito. Ricorrerò a te per avere qualche cosa che altrimenti non riuscirei ad avere: ma in generale sono deciso a fare in modo da vivere con la mazzetta governativa, perché ritengo che sia possibile, dopo qualche tempo di acclimatazione. Un'altra cosa importantissima ti voglio dire: l'amico Sraffa mi ha scritto che ha aperto per me un conto corrente illimitato presso una libreria di Milano, alla quale potrò richiedere giornali, riviste e libri; mi ha offerto inoltre tutti gli aiuti che voglio.


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Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





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