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      È stato il pezzo piú brutto di tutta la traduzione, quello che mi ha stancato di piú. Bisognava levarsi alle 4 del mattino, andare al porto coi ferri ai polsi; sempre legati e attaccati a una catena ad altri, scendere in barchetta, salire e scendere parecchie scalette sul vaporetto, dove si rimaneva legati a un solo polso, soffrire il mal di mare, sia per la posizione incomoda (legati, sia pure a un solo polso e attaccati con ½ metro di catena agli altri, e quindi nell'impossibilità di sdraiarsi) sia perché il vaporetto molto piccolo e leggero balla anche se il mare è calmo - per tornare indietro e riprendere il mattino successivo la stessa storia. A Palermo avevamo un cameroncino molto pulito, preparato apposta per noi (deputati), perché il carcere è superpopolato e si evitava di metterci a contatto con gli arrestati della mafia. Durante il viaggio fummo sempre trattati con grande correttezza e persino con cortesia.
      Ti ringrazio per il pensiero che ti sei dato di mandarmi delle uova. Adesso che sono passate le feste, le troverò freschissime sul posto. Gradirò il latte condensato svizzero, se ti piacerà mandarmelo. Non saprei cosa domandarti, anche volendolo: qui manca un po' tutto ed è difficile procurarsi certe cose; occorre fare lunghi giri. Non esiste un servizio di corrieri con Palermo. Ti sarò grato se mi manderai un po' di sapone per toeletta e per la barba e qualche medicinale di uso comune che può occorrere sempre, come aspirina Bayer (qui l'aspirina fa spiritare i cani) e tintura d'jodio e qualche cachet per le emicranie.


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Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





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