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      Vedi che te lo dico francamente: mi occorrerebbero un 200 lire e non ho proprio voglia di domandarle allo Sraffa che si trova in questo momento lontano dalla sua sede.
      Carissima Tania, vorrei proprio saperti tranquilla e senza nessun assalto di malinconia. Ma devi scrivermi lo stesso e confessarti con me: le tue lettere mi fanno un gran piacere, perché mi sento, per ognuna di esse, vicino a te. Sai che ho ricevuto una cartolina da Giulia con la firma autografa di Delio? Sembra incredibile: il mondo è sempre più piccolo di quanto si pensa. Ti scriverò ancora a lungo per la posta di lunedí, sebbene ci sia la probabilità che lunedí il vaporetto non giunga. Siamo entrati nell'inverno anche ad Ustica. Inverno molto mite, perché si può andare in giro senza cappello e senza soprabito; ma piove spesso e soffiano spesso venti molto violenti che turbano il mare e impediscono la traversata. Ma, anche, che magnifiche giornate! Non puoi immaginare quali tinte riesca a prendere il mare e il cielo nelle giornate serene.
      Saluta Giacomo e la moglie. Ho conosciuto l'amico di Valentino, che è un bravissimo ragazzo. Ti abbraccioAntonio
     
      Spediscimi qualche numero del «Temps» e del «Journal des débats»: li puoi trovare nell'edicola del Palazzo delle Finanze.
      Le scarpe che mi descrivi saranno buone per la prossima primavera, penso. Quelle che avevo nei piedi al momento della partenza, nonostante che fossero scucite (ti ricordi?) resistono mirabilmente.
      Mandami notizie sulla pianticella di limone: è cresciuta? quanto è alta, ormai?


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Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





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