Pagina (38/803)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Ciò mi fa ricordare, per una associazione molto strana, che ho saputo essere possibilissimo trovare in Italia il famoso grano saraceno: degli amici veneti mi dicono che esso è abbastanza comune nel Veneto per fare la polenta.
      Ho cosí esaurito un certo stok di argomenti trattabili. Spero di averti fatto un po' sorridere: mi pare che il tuo lungo silenzio debba essere interpretato come una conseguenza di melanconia e di stanchezza e che fosse proprio necessario farti sorridere. Cara Tania, devi scrivermi, perché solo da te io ricevo lettere: quando mi manca la tua corrispondenza cosí a lungo, mi pare di essere ancora più isolato, che tutti i miei rapporti col mondo siano spezzati. Ti abbraccio affettuosamente.
      Antonio
     
      16.
     
      15. 1. 1927
     
      Mia carissima Julca,
      ti voglio descrivere la mia vita quotidiana nelle sue linee piú essenziali, perché tu possa seguirla e coglierne di tanto in tanto qualche tratto. Come sai, perché deve avertelo già scritto Tania, io abito insieme ad altri quattro amici, fra i quali l'ingegnere Bordiga di Napoli, del quale forse conosci il nome. Gli altri tre sono: un ex deputato riformista di Perugia, l'avv. Sbaraglini e due amici abruzzesi. Adesso dormo in una stanza con uno di questi abruzzesi, Piero Ventura; prima dormivamo in tre, perché era insieme a noi l'ex deputato massimalista di Verona Paolo Conca, un simpatico tipo di operaio, che la notte non ci lasciava dormire perché assillato dal pensiero della moglie; sospirava, soffiava, poi accendeva il lume e fumava dei sigari pestilenziali.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





Italia Veneto Tania Julca Tania Bordiga Napoli Perugia Piero Ventura Verona Paolo Conca