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      Perciò, ai tuoi accenni, talvolta, in modo involontario e istintivo, taglio corto, con una certa bruschezza, che ti prego di non interpretare in un qualsiasi cattivo senso. Cara Tania, mi dispiace di averti procurato, anche in questo, dei cattivi momenti di sconforto e di malinconia. Cosí almeno mi è sembrato di capire, riflettendo in cella sui tuoi atteggiamenti e sui moti del tuo viso.
      Come trascorrerai le feste natalizie? Sono contento perché sarai in compagnia e potrai avere una qualche distrazione. Farete l'albero di natale? Io ho fatto l'ultimo albero di Natale nel 22, per far divertire Genia che non poteva ancora levarsi dal letto o per lo meno non poteva ancora camminare senza appoggiarsi alle pareti e ai mobili. Non ricordo bene se era levata; ricordo che l'alberetto era collocato sul tavolino accanto al letto ed era zeppo di cerini che furono accesi tutti simultaneamente appena Giulia, che aveva tenuto un concerto per gli ammalati, rientrò nella camera, dove anch'io ero rimasto a far compagnia a Genia.
      Cara Tania, vorrei consolarti, perché mi rimane l'impressione di un tuo stato d'animo addolorato e sconfortato; ti abbraccio teneramenteAntonio
     
      71
     
      26. XII. 1927
     
      Carissima Tania,
      e cosí è passato anche il santo natale, che immagino quanto sia stato laborioso per te. In verità, io ho pensato alla sua straordinarietà solo da questo punto di vista, l'unico che mi interessasse. Di notevole non c'è stato che il fatto di una generale tensione degli spiriti vitali in tutto l'ambiente carcerario; il fenomeno poteva essere rilevato già in isvolgimento da tutta una settimana.


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Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





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