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      Oggi, tutto un ciclo di mutamenti si è già svolto, perché sono giunto alla calma decisione di non oppormi a ciò che è necessario e ineluttabile coi mezzi e nei modi di prima, che erano inefficaci e inetti, ma di dominare e controllare, con un certo spirito ironico il processo in corso. D'altronde mi sono persuaso che un perfetto filisteo non lo diventerò mai. In ogni momento sarò capace con una scossa di buttar via la pellaccia mezzo di asino e mezzo di pecora che l'ambiente sviluppa sulla vera propria naturale pelle. Forse una cosa non otterrò mai piú: di ridare alla mia pelle naturale e fisica il colore affumicato. Valia non mi potrà piú chiamare il compagno affumicato. Temo che Delio, nonostante il tuo contributo, sarà ormai piú affumicato di me! (Protesti?) Sono rimasto, questo inverno, quasi tre mesi senza vedere il sole, altro che in qualche lontano riflesso. La cella riceve una luce che sta di mezzo tra la luce di una cantina e la luce di un acquario.
      D'altronde, non devi pensare che la vita mia trascorra cosí monotona e uguale come a prima vista potrebbe sembrare. Una volta presa l'abitudine alla vita dell'acquario e adattato il sensorio a cogliere le impressioni smorzate e crepuscolari che vi fluiscono (sempre ponendosi da una posizione un po' ironica), tutto un mondo incomincia a brulicare intorno, con una sua particolare vivacità, con sue leggi peculiari, con un suo corso essenziale. Avviene come quando si getta uno sguardo su un vecchio tronco mezzo disfatto dal tempo e dalle intemperie e poi piano piano si ferma sempre piú fissamente l'attenzione.


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Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





Delio Protesti