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      112.
     
      17 dicembre 1928.
     
      Carissima Tania,
      questo mese sei stata veramente brava: mi hai scritto quattro lettere! Ti ringrazio proprio di cuore. Ora cercherò di rispondere a tutte le quistioni che mi hai accennato, con un certo ordine.
      1° - Penso che farai molto bene ad andare dai tuoi. Tua madre, specialmente, ne sarà tutta consolata e felice. Ma penso anche che faresti male ad andare d'inverno. Secondo me, dovresti andare di maggio. Per varie ragioni, tutte valide. La tua salute. Penso che sarebbe spiacevole per te e per tutti, se appena giunta, dovessi ammalarti ed essere costretta a giacere in un ospedale. Poi d'inverno, la vita è tutta rannicchiata in se stessa e se non si ha un grande appartamento, l'aggiunta di una persona finisce con l'angustiare e diminuire la gioia di vederti. Accenno solamente. - 2° A molte quistioni della tua lettera del 25 novembre non rispondo oggi perché ho incaricato Carlo di scrivertene 15 giorni fa: spero che l'abbia fatto. - 3° Per i libri che sono ancora in casa dell'avvocato. Puoi farmeli spedire e liberarlo dalla noia. Mi sono fatto costruire una cassa molto capace e cosí posso tenere i libri bene raccolti nel magazzino del carcere. Vorrei sapere se i miei libri di Milano sono tutti a posto, oppure quali sono andati dispersi. Ti scrivo questo, perché con molta sorpresa e alquanto disappunto, ho trovato nel carcere di Roma un detenuto il quale aveva la mia grammatica tedesca: la signora Pina aveva creduto bene regalarla. I libri che avevo a Milano mi servono ancora quasi tutti, perché alcuni non ero ancora giunto a leggerli e altri vorrei rileggere e studiare.


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Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





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