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      ); la sola che rassomigli veramente alla tua mamma.
      Cara, è proprio vero ciò che scrivi: anch'io vorrei scriverti tante cose, ma non riesco a vincermi, a superare una specie di ritegno. Credo che dipenda dalla nostra formazione mentale moderna, che non ha ancora trovato dei mezzi di espressione adeguati e propri. Io sono sempre un po' scettico e scanzonato e mi pare che se esprimessi tutto ciò che vorrei, non potrei superare un certo convenzionalismo e un certo melodrammaticismo che è quasi incorporato nel linguaggio tradizionale. Lo stesso studio professionale che ho fatto delle forme tecniche del linguaggio mi ossessiona, ripresentandomi ogni espressione in forme fossilizzate e ossificate che mi destano ripugnanza. Tuttavia sono convinto che tra noi non si spezzerà mai il contatto intimo.
      Ti abbraccio forte forteAntonio
     
      119.
     
      24 febbraio 1929
     
      Carissima Tatiana,
      ho ricevuto le tue tre cartoline (anche quella con gli scarabocchi di Delio), poi ho ricevuto i libri che avevo al carcere di Milano e ho constatato che il tuo bauletto inglese ha fatto miracoli, perché, imperterrito, ha superato il viaggio a piccola velocità, con ruzzoloni connessi, senza subire nessun danno e sfregio permanente; inoltre ho ricevuto le due paia di calze rammendate che ti avevo lasciato a Roma e le Memorie di Salandra. Ringrazia l'avvocato per il disturbo che gli ho arrecato coi libri, sebbene il baule fosse un po' riempito come di patate: non ho potuto ancora fare una identificazione precisa, ma mi pare che alcuni libri manchino; non fa nulla!


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Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





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