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      Quanto ai disegni di Vittorio, non fidartene, per carità! Io ne ho conosciuto qualcuno, e ho dovuto sudare quattro camicie perché a Vittorio non succedesse qualche brutto scherzo. Io penso, in conclusione, che tu devi scrivere a tuo padre tutta la verità: la cifra di ciò che hai speso, facendogli ricordare o sapere che nello stesso tempo egli spendeva la stessa somma, e quanto rimane ancora da pagare. In realtà tu non sai nulla di nulla di ciò che il vostro fiduciario o amico ha fatto per conto vostro, e scommetto che tra tutti non avete neanche piú il titolo di proprietà. - A proposito di quanto ho scritto su Vittorio, non devi pensare che io non lo stimi e non gli voglia bene: egli è appunto originale e ricchissimo di fantasia, e i suoi progetti se ne risentono moltissimo; non so dove è nato, ma mi piacerebbe sapere se è nato in Provenza.
      Attendo con ansia le babouches beduine; mi pare che devano andare bene perché le ho viste ad Ustica durante un ricevimento presso i beduini che erano là confinati. A proposito, sai che uno di questi beduini, un certo Haussiet, veniva quasi ogni giorno a trovarmi per vedere la fotografia di Delio; egli aveva lasciato un bambino a Bengasi e si maravigliava che una fotografia potesse essere cosí espressiva, dolente che la sua religione proibisse di riprodurre la figura umana. Gli dissi che Kemal adesso permetteva di fotografarsi e allora disse che la moglie era troppo stupida per sapere cos'era la fotografia e che l'avrebbe ripudiata. Gli dissi che Kemal proibiva la poligamia e allora si afflisse, perché nonostante tutto, per lui Kemal era come il papa del maomettanesimo.


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Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





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