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      ) ti fece tanto arrabbiare.
      Cara, ti abbraccio.
      Antonio
     
      135.
     
      26 agosto 1929
     
      Cara Tatiana,
      ho ricevuto la fotografia dei bambini e sono stato molto contento, come puoi immaginare. Sono stato anche molto soddisfatto perché mi sono persuaso coi miei occhi che essi hanno un corpo e delle gambe: da tre anni non vedevo che solo delle teste e mi era cominciato a nascere il dubbio che essi fossero diventati dei cherubini senza le alette agli orecchi. Insomma ho avuto una impressione di vita piú viva. Naturalmente non condivido del tutto i tuoi apprezzamenti entusiastici. Io credo piú realisticamente che la loro attitudine sia determinata dalla loro posizione dinanzi alla macchina fotografica; Delio è nella posizione di chi deve fare una corvée noiosa ma necessaria e che si prende sul serio; Giuliano spalanca gli occhi dinanzi a quel coso misterioso, senza essere persuaso che non ci sia qualche sorpresa un po' incerta: potrebbe saltar fuori un gatto arrabbiato o magari un bellissimo pavone. Perché altrimenti gli avrebbero detto di guardare in quella direzione e di non muoversi? Hai ragione di dire che rassomiglia in modo straordinario a tua madre e non solo negli occhi ma in tutto il rilievo superiore della faccia e della testa.
      Sai? Ti scrivo malvolentieri perché non sono sicuro che la lettera ti arrivi prima della tua partenza. E poi sono nuovamente un po' sconquassato. Ha piovuto molto e la temperatura si è raffreddata: ciò mi fa star male. Mi vengono i dolori alle reni e le nevralgie e lo stomaco rifiuta il cibo.


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Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





Tatiana Delio Giuliano