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      Perciò mi pare che la tua fantasia si sia un po' abbandonata senza controllo e mi abbia attribuito delle banalità che mi hanno fatto solo ridere. Meglio cosí, non è vero? Tu non devi offenderti se ti scrivo che mi hai fatto ridere; non credo che possa avere delle tali suscettibilità nei miei riguardi e in un simile caso.
      Dunque, diventa piú energica; fa anche una cura della volontà, non lasciarti illanguidire dai venti del mezzogiorno. I bulbi sono già germinati da un pezzo; già un giacinto mostra le colorazioni del futuro fiore. Purché qualche gelata non distrugga tutto. Anche la rosa ha gettato le nuove gemme; è piú selvatica che mai, sembra un pruno più che una rosa, ma anche il vigore vegetale del pruno è interessante.
      Ti abbraccio affettuosamente.
      Antonio
     
      144.
     
      10 febbraio 1930
     
      Carissima Giulia,
      mi sono ricordato, nel ripensare diverse cose degli anni passati, come tu una volta abbia detto che la Libreria di Stato non solo ricompensa i traduttori di libri stranieri, come è ovvio, ma ricompensa anche chi suggerisce libri da tradurre, nel caso che il suggerimento sia accolto. Cosí mi è venuto in mente di suggerire a te qualcuno di questi libri, con le indicazioni che mi è possibile avere, date le condizioni in cui mi trovo, cioè necessariamente mutile e approssimative; mi sarà cosí piú facile avere argomenti da trattare nelle mie lettere, poiché mi ripugna scrivere le solite vacuità e la mia esistenza non offre molti spunti ameni e comunque interessanti; e ti offrirò, incidentalmente, qualche osservazione sulle correnti della vita intellettuale italiana in ciò che vi è di piú profondo e piú solido.


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Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





Giulia Libreria Stato