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      Adesso devi scrivermi almeno ogni due giorni e farmi sapere quando partirai con esattezza. Non c'è peggior cosa che stare nell'incertezza. E poi devi ricordarti di mandarmi l'indirizzo di Roma e poi di Milano. Ricordati che io devo scrivere ogni due lunedí e che se non ho l'indirizzo perdo il turno e una settimana, oltre alla preoccupazione che non mi lascerebbe tranquillo. Come vedi scrivo solamente a te. Ti prego anzi di non domandarmi neanche di scrivere a Giulia, perché mi pare che allora non scriverei neanche piú a te. Non credere che sia arrabbiato; lo ero quattro mesi fa e mi sono sfogato nelle lettere che allora ti ho scritto. Adesso sono diventato indifferente. Mi pare impossibile anche a me di essermi ridotto cosí e mi dispiace, ma è successo ed io sono il meno responsabile, dato che si possa parlare di responsabilità in queste cose. Sono stato in crisi piú di un anno (molto piú) e ho avuto momenti brutti; adesso, come avviene, sono diventato insensibile e non voglio piú guastarmi il sangue e avere delle settimane di maldicapo. Ti prego di non accennare neppure a queste cose, quando mi scriverai. Mandami notizie, se ne ricevi, ma non esortarmi, né farmi delle prediche. Cara Tatiana, tu in questi anni mi hai aiutato enormemente a sopportare il carcere, mi hai aiutato ad abituarmi alla vita che faccio, e ti sono molto grato. Se una cosa qualche volta mi amareggia è il pensare che forse non avrò piú occasione di dimostrarti quanto ti voglio bene e ti sono grato. Tuttavia in queste faccende non desidero che tu ti immischii; te ne prego proprio di cuore.


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Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





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