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      Non ho letto il libro di Ford sugli ebrei, ma conosco il suo punto di vista dagli altri suoi libri fondamentali: la lotta contro gli ebrei è l'aspetto piú tagliente della sua lotta contro la plutocrazia che ha cercato a piú riprese di impadronirsi del suo sistema industriale con la pressione finanziaria e anche attraverso l'azione dei sindacati operai. Chissà quale maggiore odio nutrirà Ford ora, dopo le due crisi della Borsa di New York che hanno posto un freno alla costruzione degli automobili! Tutto l'ottimismo della sua visione industriale è stato distrutto d'un colpo e sarà difficile farlo rinascere.
      Cara, ti abbraccio teneramente.
      Antonio
     
      169.
     
      4 novembre 1930
     
      Carissima Giulia,
      ignoro se ti trovi ancora a Soci e se questa lettera deve esserti rispedita o se sei già rientrata dal riposo. Perciò non ti propino ancora una lunga lettera alla moda del dottor Grillo che avevo già pensato in tutta la sua struttura da dissertazione accademica. Sarà per una prossima volta. Intanto ti avverto che «tutto è scoperto», che non esistono piú misteri per me, che cioè sono stato minutamente informato delle tue vere condizioni di salute. Era, a dire il vero, ciò che in Italia si chiama «il mistero delle cose palesi», nel senso che io avevo compreso che tu stavi abbastanza male o per lo meno attraversavi una crisi psichica che doveva avere una base fisiologica; sarei stato un ben meschino «letterato» se non avessi compreso questo leggendo le tue lettere, che, dopo la prima lettura, che dirò disinteressata, in cui solo l'affetto per te mi guida - sono rilette, dirò cosí, da «critico» letterario e psicanalitico.


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Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





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