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      Per me l'espressione letteraria (linguistica) è un rapporto di forma e contenuto: l'analisi mi dimostra o mi aiuta a capire se tra forma e contenuto c'è adesione completa o se esistono screpolature, mascherature ecc. Si può anche sbagliare, se specialmente si vuole troppo dedurre, ma se si ha del criterio si può capire parecchio, per lo meno lo stato d'animo generale. Ti scrivo tutto ciò per avvertirti che ormai mi puoi e mi devi scrivere con estrema franchezza. Ho ricevuto alcune fotografie dei nostri bambini, molto mal riuscite tecnicamente, ma interessantissime per me lo stesso. Ti abbraccio affettuosamente.
      Antonio
     
      170.
     
      17 novembre 1930
     
      Carissima Tatiana,
      ho ricevuto la cartolina del 10 novembre e la lettera del 13. Cercherò di rispondere in ordine alle tue quistioni. 1° Per adesso non devi mandarmi dei libri. Quelli che hai tienili da parte e aspetta che io ti avverta di spedirli. Voglio prima sgomberare tutte le vecchie riviste che da 4 anni ho accumulato: prima di spedirle le rivedo per prendere delle note sugli argomenti che piú mi interessano e naturalmente ciò mi toglie una buona parte della giornata, perché le note di erudizione sono accompagnate da richiami, da commenti ecc. Mi sono fissato su tre o quattro argomenti principali, uno dei quali è quello della funzione cosmopolita che hanno avuto gli intellettuali italiani fino al Settecento, che poi si scinde in tante sezioni: il Rinascimento e Machiavelli, ecc. Se avessi la possibilità di consultare il materiale necessario, credo che ci sarebbe da fare un libro veramente interessante e che ancora non esiste; dico libro, per dire solo l'introduzione a un certo numero di lavori monografici, perché la quistione si presenta diversamente nelle diverse epoche e secondo me bisognerebbe risalire ai tempi dell'Impero Romano.


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Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





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