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      Non mi hai piú informato sulle tue condizioni di salute. Mi informi che l'ultima lettera l'hai scritta a letto, ma non aggiungi altro particolare. Cosí non mi hai piú detto nulla del tuo regime di vita. Eppure dovresti proporti di rinforzarti al massimo se quest'anno vuoi positivamente fare il viaggio per rivedere la famiglia. Credi che è necessario; devi farti una dieta ricostituente e osservarla scrupolosamente. Altrimenti con che diritto puoi fare dei rimproveri o dare dei consigli a Giulia e a Genia? Anche tu rassomigli loro nel curare poco il tuo nutrimento, sebbene la tua forma di romanticismo sia diversa dalla loro. Carissima, non ho voglia di scrivere piú a lungo; sono mezzo istupidito. Ti abbraccio teneramente.
      Antonio
     
      Manda l'altra metà del foglio, ma a mia sorella Grazietta, non a Teresina come l'ultima volta.
     
      176.
     
      29 dicembre 1930
     
      Carissima Grazietta,
      ho ricevuto la tua lettera col biglietto di Mea. Il giorno di Natale ho ricevuto il pacco. Di' alla mamma che tutto era in ordine e che nulla si è guastato; anche il pane era ancora fresco e l'ho mangiato con molto gusto: si sentiva il sapore del grano duro sardo molto buono. Cosí ho mangiato con gusto «sa panischedda»; credo che non ne avevo mangiato piú da 15 o 16 anni. Le notizie sulle condizioni di salute della mamma mi hanno dato molto dispiacere, sono sicuro che avrete molta pazienza con lei: se ci pensi bene, ella si meriterebbe ben altro che della pazienza, perché ha lavorato per noi tutta la vita, sacrificandosi in modo inaudito; se fosse stata un'altra donna, chissà che fine disastrosa avremmo fatto tutti fin da bambini; forse nessuno di noi oggi sarebbe vivo.


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Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





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