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      - 6° Non mi fa maraviglia che le conferenze del professor Bodrero sulla filosofia greca ti abbiano interessato poco. Egli è professore di storia della filosofia in non so ora quale Università (un tempo era a Padova), ma non è né un filosofo né uno storico: è un erudito filologo capace di far discorsi di tipo umanistico-retorico. Recentemente ho letto un suo articolo sull'Odissea di Omero che ha fatto vacillare anche questa persuasione dell'essere il Bodrero un buon filologo, poiché egli scopriva che l'aver fatto la guerra è un tratto che abilita a comprendere l'Odissea; io dubito che un Senegalese, per aver fatto la guerra, possa comprendere meglio Omero. D'altronde, il Bodrero dimentica che Ulisse, secondo la leggenda, fu un renitente alla leva e una specie di autolesionista, poiché, dinanzi alla commissione militare andata ad Itaca per prelevarlo, si finse pazzo (non autolesionista, correggo, ma simulatore per essere riformato). - 7° Nella quistione del gioddu non si tratta di patriottismo sardesco né di campanilismo. Infatti tutti i pastori primitivi preparano il latte in questo modo. Si tratta del fatto che il gioddu o yoghurt non si può spedire né mantenere a lungo senza che si guasti, caseificandosi. E c'è anche un'altra ragione importantissima: pare che sia necessaria una certa dose di sporcizia nel pastore e nell'ambiente perché il gioddu riesca genuino. Questo elemento non si può fissare matematicamente ed è un peccato, perché le dame pastorelle altrimenti cercherebbero, come snob, di essere sporchette.


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Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





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