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      Però non ne sono certo. - Non ho ben capito ciò che hai scritto a proposito delle mie lettere. È possibile che non sempre il loro contenuto corrisponda a ciò che tu ti attenderesti in relazione alle lettere tue. Non sempre rileggo le tue lettere quando scrivo, e non sempre mi piace rispondere con puntualità protocollare, esaurendo cioè tutti gli «oggetti». Devo scrivere in fretta, in un'ora e mezzo, dalla mezza alle due, e non sempre ho voglia di scrivere proprio in quel momento. Però da qualche tempo tu mi scrivi molto meno di prima; se ti decidessi a scrivere le quattro o cinque che sarebbero necessarie per rispondere a ognuna delle mie sarebbe una bella cosa per me. Anche da casa non mi hanno piú scritto da un mese almeno. La mamma non può scrivere e le mie sorelle hanno molto da fare; del resto conosco la loro vita per averla condivisa per abbastanza tempo e immagino come si svolgeranno le cose. Ogni giorno la mamma si lamenterà perché nessuno mi scrive e quindi neanch'io scrivo: tutti prometteranno di scrivere il... giorno dopo, ma ognuno penserà che lo farà l'altro e cosí le cose andranno avanti per un pezzo. È una vita abbastanza curiosa, un po' alla cinese, e mi ricordo perfettamente che cosí facevo anch'io. Puoi tu scrivere un biglietto alla mamma, inviandole le mie notizie e i miei saluti? Sarà molto contenta. Le puoi scrivere che sto abbastanza bene come al solito e che desidero loro notizie e notizie di Carlo.
      Carissima, ti abbraccioAntonio
     
      193.
     
      1 giugno 1931
     
      Carissima Giulia,


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Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





Carlo Giulia