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      Puoi domandare a Delio, da parte mia, quale dei racconti di Puškin ami di piú; io veramente ne conosco solo due: Il galletto d'oro e Il pescatore. Conosco poi la storia della «catinella» col cuscino che salta come un ranocchio, il lenzuolo che vola via, la candela che va balzelloni a nascondersi sotto la stufa ecc., ma non è di Puškin. Te ne ricordi? Sai che ne ricordo ancora a memoria delle decine di versi? Vorrei raccontare a Delio una novella del mio paese che mi pare interessante. Te la riassumo e tu gliela svolgerai, a lui e a Giuliano. - Un bambino dorme. C'è un bricco di latte pronto per il suo risveglio. Un topo si beve il latte. Il bambino, non avendo il latte, strilla e la mamma strilla. Il topo disperato si batte la testa contro il muro, ma si accorge che non serve a nulla e corre dalla capra per avere del latte. La capra gli darà il latte se avrà l'erba da mangiare. Il topo va dalla campagna per l'erba e la campagna arida vuole acqua. Il topo va dalla fontana. La fontana è stata rovinata dalla guerra e l'acqua si disperde: vuole il mastro muratore che la riatti. Il topo va dal mastro muratore: vuole le pietre. Il topo va dalla montagna e avviene un sublime dialogo tra il topo e la montagna che è stata disboscata dagli speculatori e mostra dappertutto le sue ossa senza terra. Il topo racconta tutta la storia e promette che il bambino cresciuto ripianterà pini, quercie, castagni, ecc. Cosí la montagna dà le pietre ecc. e il bimbo ha tanto latte che si lava anche col latte.


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Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





Delio Delio Giuliano